Neucyber, il chip cerebrale cinese è già realtà

Nel 2025 la Cina ha impiantato chip cerebrali su pazienti tetraplegici, progresso medico o strumento di controllo mentale?

Oltre a qualsiasi previsione, la Cina ha già compiuto passi decisivi nell’ambito dei chip cerebrali con l’impianto del Neucyber nei primi tre pazienti nel 2025. Questi soggetti, tutti tetraplegici, sono ora in grado di controllare braccia robotiche attraverso il pensiero, segnando un progresso tecnologico straordinario nel campo delle interfacce cervello-macchina. Questo traguardo rappresenta però molto più di un semplice avanzamento medico: è un monito sulle potenziali implicazioni etiche e sociali di questa tecnologia.

Il chip Neucyber, grande quanto una moneta, presenta una straordinaria capacità tecnica: è dotato di 2048 elettrodi che consentono la trasmissione wireless di dati cerebrali in tempo reale a una velocità di 15 gigabit al secondo. Una caratteristica che lo distingue per efficienza e potenza, ma che apre anche scenari preoccupanti, dato che la trasmissione avviene senza crittografia e senza alcuna forma di protezione.

Il piano cinese prevede di impiantare 13 dispositivi entro la fine del 2025, con un’espansione a 50 impianti nel 2026, preludio a un’estensione su larga scala e completamente avallata dal governo centrale. In un paese dove il controllo è sistemico e capillare, la tecnologia assume un doppio volto: non è solo espressione di progresso ma anche uno strumento di potere e sorveglianza.

Questa realtà è molto diversa dalla semplice tutela della privacy digitale. Con Neucyber si entra nel campo della privacy mentale, dove la mente umana diventa un spazio da monitorare costantemente. I pensieri vengono trasformati in segnali elettronici, e questi segnali in dati completamente accessibili. La Cina sostiene che Neucyber sia più potente di Neuralink, la tecnologia di Elon Musk, e può procedere senza dover attendere autorizzazioni o confrontarsi con opposizioni burocratiche e legali.

Questo processo è quindi irreversibile e in atto. Non si tratta più di un progetto futuro o di una semplice speculazione tecnologica; è una realtà presente e concreta. Il fatto che possano leggere il cervello implica inevitabilmente anche la possibilità di riscriverlo, alterando così non solo le azioni ma anche i pensieri. E la parte più inquietante è che tutto questo può avvenire senza che la persona stessa possa rendersene conto o difendersi.

Neucyber rappresenta senza dubbio un successo tecnologico e una potenziale rivoluzione per la medicina e la riabilitazione. Tuttavia, introduce ulteriori questioni cruciali sul confine tra progresso e controllo, tra tutela della sicurezza e violazione della libertà mentale. In Cina, questa sfida non è più una possibilità futura, ma una nuova realtà che si sta consolidando con rapidità e senza ostacoli.

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