Microsoft licenzia: colpita anche la divisione Xbox

La più grande ondata di licenziamenti degli ultimi anni coinvolge il team Xbox, le vendite globali e altre aree strategiche del colosso tech.

Microsoft ha annunciato un nuovo round di licenziamenti che coinvolgerà migliaia di dipendenti, segnando il secondo massiccio taglio di personale nel corso di pochi mesi e quello più ampio degli ultimi due anni. Le comunicazioni di licenziamento sono iniziate mercoledì e hanno colpito diverse divisioni dell’azienda, incluso il segmento Xbox, punto focale del piano di ristrutturazione.

Nonostante la compagnia non abbia specificato il numero esatto di persone coinvolte, ha chiarito che i tagli interesseranno meno del 4% della propria forza lavoro rispetto a un anno fa. Basandosi sul dato degli ultimi 228.000 dipendenti a tempo pieno registrati a giugno 2023, l’azienda prevede di ridurre circa 9.000 posti di lavoro. Tuttavia, essendo già stati effettuati almeno tre licenziamenti quest’anno, con tagli precedenti che hanno innalzato preoccupazioni sulle assunzioni recenti, il saldo netto dei lavoratori potrebbe essere ancora più significativo.

Il CEO di Xbox, Phil Spencer, ha indirizzato una comunicazione interna agli impiegati sottolineando che i licenziamenti mirano a preparare il business del gaming per un successo duraturo, concentrandosi su aree strategiche di crescita. Ha inoltre spiegato che questa misura segue l’esempio di Microsoft nel rimuovere livelli manageriali per incrementare agilità ed efficacia operativa.

Questi tagli si sommano a quelli di maggio, quando circa 6.000 lavoratori, equivalenti a quasi il 3% della forza lavoro globale, erano già stati licenziati. Allora, i settori più colpiti erano ingegneria del software e gestione di prodotto, generando timori sull’impatto dell’intelligenza artificiale nel ridurre la necessità di programmatori tradizionali. Infatti, nello stesso periodo, Microsoft aveva speso ingenti risorse per l’intelligenza artificiale, evidenziando la volontà di ottimizzare i processi attraverso strumenti automatizzati.

La divisione Xbox, in particolare, aveva vissuto un’espansione importante negli anni recenti con acquisizioni di rilievo, come quella da 75,4 miliardi di dollari di Activision Blizzard e precedentemente, per 7,5 miliardi, di ZeniMax Media, proprietaria di Bethesda Softworks. Questi investimenti erano volti a rafforzare la posizione di Microsoft nel settore videoludico e a competere con rivali come Sony e la sua PlayStation. Tuttavia, il consolidamento ora si traduce in una riduzione del personale nei segmenti a crescita più lenta e legacy.

Secondo analisti come Dan Ives di Wedbush Securities, le mosse riflettono una strategia di leadership, guidata da CEO Satya Nadella e CFO Amy Hood, volta a migliorare l’efficienza e a mantenere la competitività in un mercato dinamico. La volontà dell’azienda è di costruire team ad alte prestazioni, riducendo gli strati manageriali per aumentare l’agilità organizzativa.

In sintesi, Microsoft sta affrontando una nuova fase di ristrutturazione globale, che si traduce in pesanti tagli ma anche in una chiara intenzione di riallocare risorse verso settori a maggior valore aggiunto come l’intelligenza artificiale e il cloud, mentre ridimensiona realtà legate a linee di business meno performanti, inclusa la sua storica divisione Xbox.

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